Cremazione

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Il più antico atto di cremazione è stato scoperto in Australia, nei pressi del lago Mungo dove è stato ritrovato un corpo cremato risalente ad oltre 17 mila anni fa.

La pratica della cremazione da sempre è stata considerata da tutti i popoli che la praticano un gesto di civiltà e progresso.

Omero nell'Iliade descrive dettagliatamente la cremazione di Patroclo, morto in duello contro Ettore, mentre in Italia le prime cremazioni risalgono già all'era del neolitico.

Ofisa, da sempre attento al tessuto cittadino e regionale, da subito ha voluto creare un rapporto di reciproca collaborazione con le istituzioni locali e in convenzione con la Socrem, dà la possibilità di rispettare l'ultimo desiderio del defunto, occupandosi di tutte le pratiche amministrative e di legge evitando ulteriori sofferenze ai familiari.

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Dare vita alla vita alleviando la sofferenza dei congiunti nel disbrigo delle pratiche che l’ordinamento impone grazie ad un servizio completo che permetta il raccoglimento commemorativo con modalità coerenti con la volontà del defunto.

Ofisa opera nel rispetto delle leggi vigenti e delle normative locali in ossequio della ultime volontà espresse e promuovendo e assumendo iniziative di utilità sociale e di solidarietà sociale coinvolgendo gli Enti e le Istituzioni Pubbliche e Private e collaborando con tutte le associazioni che perseguono finalità analoghe e che mantengono contatti con altri Enti sia italiani che stranieri, cercando di perseguire un obiettivo comune che è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e laica e religiosa del concetto di “libertà oltre la morte”.

Ecco quindi l’opera quotidiana di coinvolgere quante più persone possibili per far capire che l'atto della cremazione non è più da considerarsi un tabù, ma deve essere accettato come una libera scelta delle ultime volontà dell’estinto o dei congiunti, tanto che oggi è diventata una pratica che anche tutti i credi religiosi accettano.

Anche il Vaticano negli ultimi anni ha allentato le regole sulla cremazione rispetto ai dettami dagli anni '60. Oggi ai cattolici praticanti è permesso scegliere la cremazione; tuttavia, la Chiesa consiglia ancora una cerimonia religiosa e di seppellire le ceneri al posto di disperderle. 

Oggi sempre più italiani chiedono espressamente di essere cremati e dove sono presenti i forni crematori (principalmente nel nord e nel centro Italia) il 50% della popolazione sceglie questo rito funebre.
Un interesse maggiore è cresciuto con la promulgazione di una serie leggi tra il 1987 e il 1990, anche se non consentivano ancora la dispersione delle ceneri, che dovevano invece essere conservate all'interno del cinerario comune.

Nel corso della tredicesima legislatura, e nel marzo 2001 il Parlamento italiano ha spinto a discutere nel dettaglio la materia e con la Legge n. 130 è venuto meno del divieto di dispersione delle ceneri.
Man mano che il numero di cremazioni cresce anche le possibilità di rispettare le ultime volontà del defunto sono aumentate.

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Spesso i congiunti dello scomparso scelgono un'opzione di cremazione che ricordi al meglio la persona amata, ma anche se le opzioni sono infinite e dovrebbero essere quelle che rispettano il volere del caro scomparso, generalmente si consiglia, se non si vuole conservare i resti in un'urna, di spargere le ceneri in ambienti aperti.

Per tale motivo oggi le ceneri vengono consegnate direttamente ai familiari e le loro dispersioni possono essere fatte in spazi aperti, in aree private, oppure in spazi riservati all'interno dei cimiteri, con un unico limite che è il divieto di dispersione all'interno dei centri urbani.

Al contrario è invece possibile conservare l'urna in casa, purché vi sia riportato il nome della persona defunta.

Ofisa attenta a tutti i credi religiosi e laici con le Cappelle del Commiato permette a tutti di poter celebrare il funerale che desiderano offrendo una varietà di opzioni e occupandosi di tutta la parte organizzativa.

Ecco perché il rito della cremazione è diventato nel tempo uguale alla sepoltura tradizionale, con un'attenzione particolare a coloro che sono sempre in vita, cercando di alleviare il più possibile le sofferenze del momento.

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