Sono molte le domande che sorgono quando un caro viene a mancare e, per il momento che si attraversa, non sempre ci si trova nella disposizione d'animo ideale per potersi occupare di aspetti pratici e delle incombenze burocratiche.
Oltre al funerale, infatti, esistono una serie di urgenze non semplici da affrontare per svariate ragioni. Tuttavia è importante assicurarsi di inviare tutti i documenti corretti, per assicurarsi di ricevere l'ammontare dei benefici congruo con il numero di anni lavorato dal caro scomparso e calcolato sotto forma di contributi versati.
Il coniuge deceduto avrà guadagnato ogni anno in cui lavorava, versando una quota dei propri introiti nelle casse dello Stato. Il coniuge in vita avrà diritto alle prestazioni di assistenza sociale del defunto, sulla base della pensione guadagnata prima del drammatico evento.
Tuttavia, poter beneficiare delle prestazioni come superstite non sempre è semplice, poiché ogni situazione è diversa e l'approccio alla burocrazia amministrativa può essere complesso.
È importante per un/a vedovo/a poter contare su una struttura che si occupa di verificare tutti gli aspetti necessari per ottenere la pensione, di mettersi in contatto con l'amministrazione che si occupa della previdenza sociale per fare in modo che tutti i diritti vengano fatti rispettare.
Al giorno d'oggi è sempre più ragionevole aspettarsi che una persona abbia trascorso la maggior parte della sua vita adulta lavorando e, una volta giunto il momento di andare in pensione, ha potuto godere di una percentuale del reddito per il proprio sostentamento.
Se il titolare della pensione muore, il/la vedovo/a di quella persona in linea di massima può accedere ai benefici. Gli scenari sono molto evoluti nel corso del tempo e questo si è tradotto in molteplici casistiche, che comportano una maggiore complessità di gestione.
Ciò significa che, quando una persona si iscrive a un piano pensionistico, ha molte possibilità di scelta. Ognuno dei piani può variare molto e dipende anche dalla tipologia di professione svolta.
Ad esempio, se si lavorava come impiegati dipendenti, di una società pubblica o privata, le pratiche saranno di un certo tipo.
Diverse saranno invece le formule per i lavoratori autonomi, così come le forme pensionistiche di tipo privato.
Sono davvero molti gli elementi che possono variare da un piano pensionistico all'altro, quindi è importante saper consultare i documenti e orientarsi in breve tempo.
In virtù di una lunga collaborazione con l'Istituto Nazionale Confederale Assistenza della CGIL, Ofisa può fare le veci del familiare per quel che riguarda il disbrigo delle pratiche pensionistiche post mortem.
Il personale amministrativo di Ofisa supporterà le persone già in difficoltà perché afflitte dalla perdita di un proprio caro, inoltrando puntualmente al posto loro la richiesta di reversibilità pensionistica nei confronti del coniuge superstite.
Come abbiamo accennato, le pratiche pensionistiche possono essere di diversi tipi e in alcuni casi possono esservi dei dubbi aggiuntivi, in particolar modo per quel che riguarda i fondi integrativi stipulati parallelamente ai contributi. Un fattore che determina se si riceveranno i pagamenti delle pensioni private dopo la morte è l'opzione scelta dal defunto quando si è iscritto al piano.
Al momento dell'iscrizione il coniuge scomparso avrà avuto la possibilità di ricevere un pagamento mensile come indennità per un eventuale superstite.
Quest'ultima opzione assicura che chi ci lascia si prenda cura anche dopo la morte di chi si trova ad affrontare il lutto.
Per orientarsi nelle tante tipologie di piani pensionistici anche in momenti complessi come la perdita della persona amata, un consulente fidato può prendersi cura delle pratiche ed espletare quanto necessario.